L’apatia negli anziani: significato
In età avanzata, la mancanza di emozioni e di interesse e anche l’ ipoafferenza sensoriale potrebbero essere segni indicativi di possibile compromissione delle funzioni cerebrale e anche del volume cerebrale: gli anziani apatici, ma non depressi hanno volumi cerebrali inferiori rispetto ai non apatici; lo studio su Neurology 2014; 82: 1628-1635 esamina un campione di 4354 persone senza demenza e con eta’ media di 78 anni sottoposte a NMR per misurare le perdite di volume cerebrale da correlare allo sviluppo di patologie; la ricerca ha evidenziato che le persone anziane con due o più sintomi di apatia mostrano una perdita di 3,6 ml di sostanza grigia e dell’1,6 ml di sostanza bianca rispetto ai coetanei non apatici. L’apatia si associa quindi a perdita di massa cerebrale: può essere un segnale di possibile malattia cerebrale in atto, così come lo sono i modesti deficit mnemonici possono essere un segno precoce di demenza.
L’ apatia (affettiva o comportamentale) indica l’assenza di adeguata risposta a vari stimoli; c’è ridotta iniziativa motoria ed emozionale. È il disturbo del comportamento più frequente nei pazienti anziani con declino cognitivo; ma non sempre è oggetto di valutazione clinica.
La scala per valutare l’apatia (apathy scale) in modo semplice utilizza la scala GDS-15 per la depressione; considera solo 3 item di quest’ultima; è pertanto una sottoscala; la scala denominata GDS-3A si compone delle seguenti domande: 1. Ha smesso di fare attività piacevoli ed abituali? (item 2 della GDS-15), 2. Preferisce stare a casa piuttosto che far cose nuove? (item 9) 3. Si sente pieno di energia? (item 13) (Int J Geriatr Psychiatry 207;32: 421-428). La depressione è invece valutata, nel caso che ricerchi anche l’apatia, con la scala GDS-12 che è la GDS-15 abituale senza i tre items utilizzati per la diagnosi di apatia.
Da ricordare che I sintomi dell’apatia e della depressione sono indipendentemente associate alla incidenza della demenza in una popolazione anziana che vive a casa (Neurology 2018;90: e1-8. doi: 10.1212/WNL.0000000000004767). I risultati relativamente alla presenza nel tempo di sintomi dell’apatia sono riportati nella figura che segue:
La presenza di sintomi di apatia si associa nella popolazione di anziani studiata, ad una maggiore mortalità dei soggetti con demenza; pertanto i sintomi dell’apatia rilevabili semplicemente con i 3 item citati della GDS-15 potrebbero essere utilizzati nella clinica per individuare anziani a rischio di declino cognitivo.
Apatia e depressione sono manifestazioni da considerare con maggior attenzione in presenza di Mild Cognitive Impairment. L’apatia in particolare è poco considerata nella pratica geriatrica anche se è uno dei più comuni sintomi comportamentali delle malattie neurodegenerative; è attribuita alla disfunzione del lobo frontale dei gangli della base
L’ apatia compromette le prestazioni fisiche aumentando anche il rischio di caduta; l’apatia negli anziani è spesso associata alla presenza di elevato rischio cardiovascolare (Clin Epidemiol 2018; 10:363-379).
Il problema terapeutico dell’apatia dell’anziano non ha soluzioni sicuramente utili; alcuni interventi non farmacologici come la musicoterapia possono essere di aiuto anche per ridurre il burden dell’eventuale caregiver. L’ apatia è frequente negli anziani con declino cognitivo; il sintomo è molto più frequente se l’ambiente di vita del malato è scarsamente stimolante. L’ attività motoria di vario tipo è raccomandata.
L’ apatia raddoppia il rischio di demenza e pertanto richiede adeguata attenzione e valutazione nel tempo anche da parte dei famigliari e caregiver (JAMA Psychiatry 2018; 75: 1012).