La fragilità e le condizioni ad essa associate sono largamente descritte in letteratura e da diversi decenni; ma modesta è la loro utilizzazione nella pratica clinica nei diversi setting curativo assistenziali. All’ ingresso in ospedale l’ anziano è oggetto di decisioni clinico terapeutiche che non sempre tengono conto della situazione precedente (livello di fragilità) e del numero di malattie (multimorbilità): la documentazione clinica è spesso di scarsa qualità geriatrica. La valutazione per esempio al pronto soccorso si basa prevalentemente sulla severità delle malattie presenti e non sul grado di fragilità; ma fragilità e gravità della malattia concorrono ambedue alla determinazione del rischio dell’ anziano ricoverato o anche a domicilio.