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Società Italiana di gerontologia e geriatria

Gruppo Gender Medicine IN Aging (Ge.M.InA)

COMPONENTI

Graziamaria Corbi (Napoli) – Coordinatore

Immacolata Ambrosino (Bari)

Beatrice Arosio (Milano)

Tiziana Ciarambino (Napoli)

Anna Maria Iannicelli (Napoli)

Klara Komici (Campobasso)

Stefania Maggi (Padova)

 

 

L’invecchiamento della popolazione sta progressivamente determinando un cambio strutturale delle politiche sanitarie e terapeutiche mondiali, e questo soprattutto per la diversa composizione della popolazione geriatrica. La maggior parte degli anziani sono donne. Se prima si pensava che le differenze tra i due sessi interessassero solo la sfera riproduttiva sempre più drammaticamente evidente sta risultando evidente come le differenze tra i due sessi coinvolgano altre componenti fisiologiche ma anche comportamentali, psicologiche, sociali ed economiche, che vanno a condizionare lo stato di salute.

 

Da tali evidenze nasce la medicina di genere che si occupa appunto di andare ad investigare quali siano le differenze e le somiglianze biologiche, fisiologiche, psicologiche e sociali tra i generi, e la loro influenza sullo stato di salute e di malattia e sulla risposta al trattamento farmacologico. Non è, infatti, trascurabile l’evidenza di come la maggior parte dei trial che hanno codificato l’efficacia della maggior parte di farmaci attualmente disponibili, menzionasse tra i criteri di esclusione l’essere donna ed essere ultra65enne, con i conseguenti insuccessi terapeutici che attualmente riguardano appunto la terapia della donna anziana.

 

La prima descrizione di una differenza di genere nella ricerca di farmaci risale al 1932, quando Nicholas e Barrow scoprirono che la dose ipnoinducente di barbiturici nei ratti femmine era inferiore del 50% rispetto a quella dei maschi. Nonostante ciò per molti anni si è assistito alla rimozione della variabile sesso/genere in campo preclinico e clinico, con una terapia farmacologica basata principalmente sul corpo maschile, nonostante i farmaci siano più utilizzati proprio dal genere in cui sono stati meno studiati: le donne. Inoltre, le reazioni avverse sono più frequenti e più gravi nel sesso femminile, e nella popolazione anziana.

 

Molti sono gli esempi e le evidenze di ciò sia in campo clinico che terapeutico, e molto c’è ancora da studiare sia a livello organico che molecolare.

 

Recentemente, infatti, sembra essersi evidenziata una differente risposta cellulare allo stress proprio in base al genere, aprendo la via ad un campo di studi sicuramente molto innovativo ed affascinante della biogerontologia.

 

La medicina di genere è paragonabile a quello che un tempo è stata la geriatria. Solo con l’aumento della popolazione anziana ci si è resi conto che il soggetto in età geriatrica non è uguale all’adulto, allo stesso modo una donna non è uguale ad un uomo. Ancor di più per i geriatri è, dunque, importante andare a studiare ed investigare quali siano le peculiarità, spesso empiricamente evidenti ma non scientificamente dimostrate ancora, del genere femminile in età geriatrica. Basti pensare alla presentazione delle malattie cardiovascolari che nell’anziano risulta essere caratterizzata da astenia, confusione mentale in assenza di dolore, e che nella donna si presenta con affanno, nausea, indigestione, fatica e dolore di una spalla, ritardandone la diagnosi.

 

La maggiore longevità delle donne d’altro canto pone quesiti quanto mai interessanti su come le risposte fisiologiche possano essere modulate da differenti stimoli che coinvolgono anche fattori psicologici ed ambientali.

 

Sicuramente nel futuro l’ulteriore incremento della popolazione geriatrica femminile porrà sempre più in evidenza la necessità di una differenziazione delle cure in base al genere: i geriatri devono essere pronti ad accoglierla e farsene promotori. Pertanto, di fronte a tali evidenze sembra opportuno sviluppare un gruppo di studio di Medicina di Genere in età geriatrica clinico e sperimentale che contribuisca al crescere delle conoscenze del geriatra, che faciliti l’incontro con gli altri operatori coinvolti nella cura, rafforzando l’immagine e la competenza di ciascuna specialità, e che si impegni inoltre nell’avanzamento delle conoscenze biologiche delle differenza di genere in età avanzata.

 

link di interesse inerenti la Medicina di Genere:

https://www.iss.it/osmg-l-osservatorio

https://www.epicentro.iss.it/medicina-di-genere/

PRESENTAZIONI AI CONGRESSI SIGG

Congresso 2018

Lettura

LE VIOLENZE DI GENERE: UN PROBLEMA GERIATRICO?

Graziamaria Corbi (Campobasso)

Presiede: Daniela Mari (Milano)

 
Congresso 2017

Simposio

MEDICINA DI GENERE E INVECCHIAMENTO

Moderatori: Paola Forti (Bologna), Carlo Gabriele Tocchetti (Napoli)

 

PUBBLICAZIONI

 

“Gender Differences in Response to Therapy for Cardiovascular Diseases”
 Corbi G., Ambrosino I., Komici K., Cellurale M., Lombardi A., Ferrara N.
 

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“Inter-relationships between Gender, Frailty and 10-Year Survival in Older Italian Adults: an observational longitudinal study”

Corbi G, Cacciatore F, Komici K, Rengo G, Vitale DF, Furgi G, Pagano G, Bencivenga L, Davinelli S, Ferrara N.

Sci Rep. 2019;9(1):18416. doi: 10.1038/s41598-019-54897-2.

 

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“Cardioprotective Effects of Dietary Phytochemicals on Oxidative Stress in Heart Failure by a Sex-Gender-Oriented Point of View”

Komici K, Conti V, Davinelli S, Bencivenga L, Rengo G, Filippelli A, Ferrara N, Corbi G.

Oxid Med Cell Longev. 2020;2020:2176728. doi: 10.1155/2020/2176728.

 

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“Gender differences in treatment of Coronavirus Disease-2019”

Ambrosino I, Barbagelata E, Corbi G, Ciarambino T, Politi C, Moretti AM.

Monaldi Arch Chest Dis. 2020 Dec 3;90(4). doi: 10.4081/monaldi.2020.1508.

 

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“Gender differences in vaccine therapy: where are we in COVID-19 pandemic?”

Ciarambino T, Barbagelata E, Corbi G, Ambrosino I, Politi C, Lavalle F, Ruggieri A, Moretti A.

Monaldi Arch Chest Dis. 2021 Apr 8. doi: 10.4081/monaldi.2021.1669